Si ritiene che non ci siano state una Storia della scienza e una Storia della filosofia, bensì una storia che ha riguardato le questioni sul modo che, di volta in volta, veniva ritenuto nel sapere il fatto reale, il suo modo di essere, di costituirsi e di evolvere. Non dunque storia di mero sapere, ma di forme di sapere, ora chiamate filosofia ora scienza, che si ritiene preferibile riconoscere come "tradizioni del pensiero". Ognuna di queste è costituita dai suoi elementi epistemologici e principi metafisici, come da una sua dialettica nelle ideologie e nel conflitto politico e sociale. A partire da ciò, nel testo viene messo in discussione il ruolo ritenuto centrale nella storia del pensiero di alcune figure come Socrate, Platone e Aristotele, evidenziandone pregiudizi, mistificazioni, omissioni, fonti bruciate, congiure del silenzio, cattive traduzioni.