La tragedia provocata dal neopaganesimo nazista, influenzato da Nietzsche e, dopo la seconda guerra mondiale, l'egemonia del marxismo sovietico su metà dell'Europa, inducono il pensiero cattolico a confrontarsi con il problema dell'ateismo. In Francia e in Italia filosofi e teologi di prima grandezza ne fanno oggetto della propria riflessione: da "Il dramma dell'umanesimo ateo" (1944) di Henri de Lubac a "Il significato dell'ateismo moderno" (1949) di Jacques Maritain, da "Le metamorfosi della città di Dio" (1952) di Étienne Gilson alla "Introduzione all'ateismo moderno" (1964) di Cornelio Fabro, a "Il problema dell'ateismo" (1964) di Augusto Del Noce. Il volume mette idealmente a confronto queste voci mostrando le diverse letture e, in taluni casi, il conflitto delle interpretazioni. Ne emerge un quadro che, con le sue implicazioni - il valore o il disvalore della modernità -, non ha perso nulla della sua attualità. La lunga introduzione offre una ricostruzione inedita del moderno situando la genesi dell'ateismo a partire dalle guerre di religione che hanno diviso, tragicamente, l'Europa dopo la Riforma.