Scorrendo i cataloghi, si cerca invano un testo di riferimento sul pluralismo; per trovare qualcosa di simile, bisogna rivolgersi ai precursori della nostra epoca, a classici contemporanei come Nietzsche, Weber, Berlin. Eppure, se esiste un segno dei nostri tempi e della nostra cultura, l'Occidente, quello è proprio il pluralismo: un fatto tanto ovvio da passare inosservato, un valore tanto disturbante da prestarsi alle demonizzazioni. Questa introduzione, organizzata in cinque voci enciclopediche - "Giustizia", "Democrazia", "Diritti", "Libertà" e "Pluralismo" -, ricostruisce il pluralismo odierno a partire dal politeismo antico, scoprendolo più vivo che mai, per poi usarlo come chiave interpretativa del presente, ricomponendone divisioni e conflitti. Il futuro? Si prega di rivolgersi agli astrologi.