Con "Eva virale" capiremo che la vita si sviluppa ignorando i confini di genere, specie e nazione, scopriremo che non c'è ragione per credere che della vita sia proprietario solo l'Occidente patriarcale e impareremo che la sopravvivenza terrestre è sempre più dipendente dalla fine del capitalismo. Vivere bene non vuol dire "crescere all'infinito". Questo concetto ce lo insegnano le piccole e grandi forme di vita: batteri, virus, cetacei e la Terra nel suo insieme. Tuttavia, molti umani ritengono di poter disporre del pianeta a proprio vantaggio. Complice il capitalismo, questa presunzione di specie ha creato i fenomeni della sesta estinzione di massa e del riscaldamento globale. L'antropocentrismo ha inoltre escluso donne, persone LGBTQI+ e tutta l'alterità non-umana dall'accesso ai saperi, appropriandosene. Per invertire la rotta è necessario ripartire dall'etica e dalle scienze considerate eretiche, come l'etica materialista e le epistemologie e biologie cyborg e transfemministe.