In un dialogo a partire dalla critica serrata del pathos della finitudine che ha caratterizzato il ventesimo secolo, Alain Badiou e Giovanbattista Tusa riflettono sullo stato della filosofia nel ventunesimo secolo. Allontanandosi dal pensiero di Heidegger, i due autori rifuggono un approccio metafisico, e ricostruiscono il rapporto tra le verità e un assoluto non trascendente: in queste condizioni, il concetto di infinito diventa la condizione ultima delle verità universali.