Lo stretto legame tra l'uomo e la vegetazione si è espresso nel corso del tempo e nelle diverse civiltà in modo altrettanto evidente e intenso quanto quello tra l'uomo e l'animale. L'osservazione del ciclo stagionale di morte e di rinascita delle piante ha attratto e affascinato l'uomo da sempre, e lo ha gradualmente stimolato a concepire una dimensione cosmica della vita e a cogliere analogie con la propria condizione di caducità, con l'intento, talora, anche di spiegarla o perfino di superarla. Ma in Grecia la riflessione sul rapporto tra la pianta, l'uomo e il cosmo ha seguito percorsi peculiari, più articolati e complessi, rispetto a quelli di altre culture, identificandosi con la historia, con la ricerca e con l'indagine sulla natura: lo studio del mondo vegetale è essenzialmente studio del vivente. Oggi la domanda sull'essenza e l'origine della vita, sulla sua comparsa sulla terra, sulla sua stessa definizione, i concetti di 'biodiversità' e di 'ecosistema', la ricerca delle 'specificità' del vivente, il rinnovato interesse per le sensibilità percettive delle piante richiamano quesiti e problemi antichi. I saggi contenuti nel volume ripropongono all'attenzione testi fondanti di botanica medica e filosofica, la loro diffusione in Occidente e in Oriente, e l'influenza che essi hanno avuto nel Medio Evo e nell'età moderna.