Combinando metodi e approcci di ricerca di diverse discipline, i contributi qui raccolti intendono approfondire l'analisi di uno dei paradigmi filosofici più importanti del Medioevo e del Rinascimento, la relazione tra il libero arbitrio e il determinismo e l'esistenza della possibilità di prevedere il futuro. La traduzione di testi antichi non ha interessato soltanto volumi di filosofia naturale ma anche un ingente corpus di scritti astrologici, ermetici e alchemici, nonché incentrati sulla magia e sulla divinazione. A partire dalla prima metà del XII secolo questi volumi hanno dato origine a una nuova biblioteca scientifica nel mondo occidentale, contribuendo a diffondere l'idea che la natura fosse una struttura basata su un sistema razionale e in quanto tale prevedibile e manipolabile attraverso opportune competenze teoriche e tecniche adeguate. Il volume si divide in due parti. La prima raccoglie contributi storico-dottrinali riguardanti la trasmissione di modelli di previsione e controllo degli eventi: divinazione, pronostici e, soprattutto, geomanzia. La seconda è dedicata alla relazione tra libertà e determinismo.