Ogni volto è la traccia dei tempi e dei luoghi che lo hanno prodotto e continuamente ci mette a confronto con una dimensione situata. Questo posizionamento installa un confine tra prospettiva biologica e prospettiva culturale, una frontiera dove le riflessioni sui processi fisiologici che sottostanno alla natura organica si intrecciano con la pluralità e la discontinuità che caratterizzano la sua significazione culturale. Per l'esplorazione di queste coordinate spazio-temporali il volume I cronotopi del volto riconosce nel volto una strategia di condensazione spazio-temporale, uno strumento di studio dell'enunciazione in atto e di aspettualizzazione spazio-temporale dell'identità.