Ernst Bloch (1885-1977), protagonista della cultura d'avanguardia tedesca ed esponente tra i più eterodossi del marxismo occidentale, pubblica nel 1918 "Spirito dell'utopia". Quel libro presentava all'Europa, ferita dal primo conflitto mondiale, i primi elementi di un'ontologia del non-essere-ancora come spazio di pensabilità per una rivoluzione tanto spirituale quanto sociale. Era l'inizio di una ricerca a cui Bloch dedicherà tutta la sua vita. A un secolo dalla prima edizione di quell'opera fondamentale, gli autori di questo volume rileggono l'intero percorso filosofico di Bloch tentando di cogliervi un prisma concettuale in grado di interrogare il nostro presente. Questo approccio individua nella riflessione blochiana una fertile torsione del marxismo, riscoprendone l'operatività ai fini di una filosofia politica intesa come sapere della trasformazione. Il pensiero di Bloch ha il volto di Giano: guardando a ciò che non è ancora riuscito nel passato, al di là di ogni visione contemplativa e commemorativa, esso indica quello che nel futuro è ancora da fare - che non si tratta di prevedere, bensì di anticipare. Testi di Adone Brandalise, Mauro Farnesi Camellone, Chiara Collamati, Federico Filauri, Gabriele Guerra, Catherine Moir, Hervé Oulc'hen, Davide Viero, Emiliano Zanelli. In appendice Ernst Bloch, "Sulla politica come arte del possibile" (1962).