L'Antologia Platonica è una capitale operazione di esplorazione o, detto in linguaggio tecnico, di ermeneutica platonica; che prende forma nel tardo Martinetti (anni '940), intorno alla in lui progressivamente accentuatasi coscienza della frattura che Platone introduce nel pensiero metafisico, attraverso la perentoria condanna della forma originaria della sapienza greca: quella che prese forma a Mileto nel tardo VI secolo a.e.v., a procedere da Talete ed Anassimandro, e si definisce speculativamente intorno alla grande e suggestiva metafora simbolica dell'atomismo. Che Platone condanna perché l'Atomismo spiega il cosmo, ergo anche l'uomo, riducendolo a natura ed escludendo l'intervento divino; che invece è, mutuando da Aristotele: il Primo Motore Immobile nel logos di Platone. Per Platone Dio è inconoscibile, ergo la vera sapienza irraggiungibile, da dove con e dopo Platone il passaggio alla filosofia (vocabolo che egli crea) a indicare l'atteggiamento mentale del vero intelletto speculativo. Un classico della filosofia del Novecento, riproposto in una nuova edizione per un pubblico di appassionati, con la segreta speranza che il testo arrivi nelle scuole medie superiori.