Il saggio ricostruisce le numerose influenze eserciate sull'opera vichiana dall'epos di Omero a quello di Virgilio; la retorica e la linguistica da cui la "Scienza nuova" trae spunto per il concetto universale fantastico; la storiografia tra la lezione classica di Plutarco e la sua rielaborazione seicentesca. L'insieme di questa erudizione viene da Vico ricomposta e ordinata entro un sistema che la innova profondamente con gli strumenti dell'epistemologia moderna. La seconda parte del volume traccia i percorsi della precoce fortuna settecentesca della "Scienza nuova".