Il laico che opera in politica non lo fa in quanto cristiano, ma da cristiano. Egli non agisce alle dipendenze della Gerarchia ma nella propria responsabilità; non compie azione cattolica di evangelizzazione, ma azione politica in base alle proprie convinzioni religiose e morali; non si propone di costruire la Città di Dio, compito della Chiesa e della comunità religiosa, ma di contribuire alla costruzione della città dell'uomo. Il laico elabora programmi politici e compie azioni politiche tenendo conto dei principi cristiani, ispirandosi a essi, ma lo fa in piena autonomia, sotto la propria responsabilità, operando scelte opinabili perché frutto, alla luce di quei principi immutabili, della propria interpretazione, della mutevole e varia congiuntura storica, e non derivanti direttamente dai contenuti della fede religiosa, né imponibili come verità di fede.