Pubblicato per la prima volta nel 1936, all'apice della carriera scientifica dell'autore, "Man, the unknown" riassume in modo divulgativo le conoscenze scientifiche sulla fisiologia umana dell'epoca, intessute dal pensiero filosofico e spirituale di Carrel. Tradotto immediatamente nelle principali lingue, l'opera conobbe una rapida diffusione e continua ad essere considerata un classico mirabile di sintesi fra scienza e fede e insieme un impeccabile manuale di "qualità della vita". "L'uomo è un tutto indivisibile estremamente complicato. È il cadavere disseccato sul tavolo degli anatomisti, la coscienza che studiano gli psicologi. È anche l'homo economicus, che deve continuamente consumare perché le macchine di cui è schiavo possano produrre. Lo spirito si confonde col corpo come la forma col marmo della statua. I nostri stati di coscienza sono legati alla chimica del cervello non meno che all'integrità anatomica delle cellule."