La storiografia giobertiana ha divulgato almeno "due Gioberti": l'autore essoterico, retrivo e neoguelfo delle opere edite e quello acroamatico e panteista delle opere inedite. Questo saggio, facendo ricorso alla filologia d'autore, ribadisce l'unitarietà del pensiero giobertiano: si mostrano, in prima battuta, le critiche che ebbero un impatto determinante sulla messa all'Indice dell'opus omnia; in seconda battuta, l'attualità della riflessione teologica giobertiana sul rapporto fede/ragione a partire dalla sua originale lettura della modernità.