Il legame tra scienze e filosofia è collocato al cuore della cultura moderna; da lì, potente e spesso invisibile, influenza l'organizzazione della società, le scelte e i rapporti degli esseri umani, l'idea che hanno di sé stessi e del proprio posto nell'universo. Raramente, tuttavia, questo legame è stato confuso e conflittuale come oggi. Molti ritengono che le scoperte dell'astronomia, dell'evoluzionismo e delle neuroscienze siano incompatibili con la tradizione filosofica occidentale, che dovrebbe al massimo ottenere un posto onorevole nel cimitero delle idee. Altri condividono quest'impressione di incompatibilità, ma ne traggono lezioni diverse: che le scienze naturali siano mera tecnologia, incapaci di parlarci delle questioni decisive, oppure che l'incompatibilità debba essere eliminata con qualche compromesso artificioso - la morale alla filosofia e la verità alle scienze, i fatti alle scienze e le interpretazioni alla filosofia. Questo libro racconta una storia molto diversa. Nella Prima Parte, dedicata alla genealogia dell'evoluzionismo e della psicologia moderni, troverete una difesa dell'idea che la separazione tra essi e la filosofia tradizionale sia stata costruita per ragioni estranee a entrambe, e a discapito di entrambe. Nella Seconda Parte, più speculativa e ispirata alle scienze della vita contemporanee, troverete invece un tentativo di sistematica integrazione tra le due.