Questo modo, da fisico, di intendere la matematica contribuì non poco a far prevalere l'immagine di un Newton "empirista". Ma questo grande fisico aveva interessi molto più vasti. Intanto pubblicò studi di cronologia biblica e, postumo, uscì anche uno scritto sulle profezie di Daniele e sull'Apocalisse. Nella sua opera principale, inoltre, Dio vi appare come Signore del creato e Architetto. Tutti quelli che volevano presentare il grande scienziato come liberatore dell'uomo dalle fumisterie teologiche e filosofiche del passato si trovarono ben presto in difficoltà di fronte alla vasta produzione "religiosa" di Newton. Nel secolo scorso ci fu chi separò il Newton scienziato dal Newton "teologo". Il primo sarebbe il grande artefice della visione scientifica del mondo; il secondo sarebbe la vittima di un esaurimento nervoso, che pare lo avesse perseguitato sin dal 1693. Ma questa "riduzione" di Newton non poteva durare a lungo, anche perché le sue opere scientifiche non sono altro che la punta di un iceberg che poggia su una sterminata quantità di scritti mai pubblicati.