Sara Ahmed è nata in Gran Bretagna nel 1969 da padre pachistano e madre inglese. Subito dopo, la famiglia si è trasferita in Australia, dove Ahmed è cresciuta prima di tornare nel Regno Unito per completare il dottorato. È autrice di undici opere di saggistica, le prime delle quali sono un totem del postmodernismo femminista, della teoria dell'affetto e della fenomenologia queer. Il suo contributo più celebre è stato la figura della femminista guastafeste (killjoy), che è anche il titolo del suo popolare blog. Essere una femminista guastafeste è una questione di identificazione; è per lei, come scrive sul blog, "la mia filosofia e la mia politica". Dopo essere stata per 20 anni nell'Accademia come professoressa di Women Studies e successivamente di Race e Cultural Studies, si è dimessa accusando l'istituzione universitaria di essere un luogo di abusi a sfondo sessuale. Il suo gesto ha provocato dibattiti e discussioni creando quindi un movimento critico e di riforma verso l'accademia. Conoscere il pensiero intersezionale di Sara Ahmed significa entrare in un mondo dove il sessismo, il colonialismo, il razzismo e la violenza di genere vengono analizzati e decostruiti per garantire a tutte e tutti gli strumenti adeguati per riconoscerli e superarli. Con questa antologia sarà possibile avere un compendio delle sue opere più importanti, una piccola avanguardia per introdurre in Italia la sua filosofia ribelle e libertaria e per non ritrovarci più le "sole femministe al tavolo".