I coniugi Savorgnan sono l'inossidabile e innamorata coppia, cui la vita riserva sorprese originali. Lui, Paolo, è ora uno scrittore di successo con un passato d'avvocato; lei, Stefania, è un condensato di umane stranezze: appassionata di magia vegetale, crede nell'esistenza di fate, folletti, streghe, fantasmi e ogni altra creatura soprannaturale. Tanto lui è razionale, goloso e ottimista, tanto lei è irrazionale, appassionata di dolci e pessimista. È convinta che il Buon Dio abbia collocato sulla terra due generi di esseri umani: quelli buoni e quelli cattivi, da sempre impegnati a darsi battaglia, coinvolgendo animali in grado di assecondarli. Fra questi, i gatti. Dopo essere stata colpita da un'inspiegabile cecità, che sembra non avere cura, Stefania ha costretto il marito e il gatto Paolino a seguirla lontano dagli affetti familiari, per rifarsi una vita altrove. Una mattina lei sconvolge l'atmosfera quieta in cui sonnecchiano le loro vite, con la decisione di aprire un'osteria, obbligando il marito a mettersi ai fornelli. Mentre lui si prepara a diventare uno chef-scrittore, lei, in grado di chiamare magicamente a sé le creature straordinarie, apre la porta di casa e dell'Osteria dai Savorgnan a Radegonda, donna bislacca, a Gemma, cuoca a dir poco straordinaria e alla gatta Perla, cacciatrice di fantasmi.