Sono, i racconti di Simona Friuli, segnati da presenze costanti: un re, una regina e una figlia, al solito singolare, se non mostruosa. Sono queste ultime, le vere protagoniste: soggette solo a se stesse e al richiamo del sangue, arse dall'eros ma libere dal giogo maschile o, al più, indocili spose o in procinto di diventarlo, comunque mai madri (le madri, se compaiono, hanno funzione marginale se non negativa: tutrici d'ordine, segregatrici, mercantesse, a volte, delle loro stesse figlie). Il maschile ha ruolo minimo, è un intruso, violatore in fondo impotente, soggetto ai raggiri e ai desideri delle femmine. Le storie hanno radici robuste: affondano nella tradizione delle fiabe e nella più nuova tradizione del raccontare femminile.