Il lavoro è un mito semplice, una sorta di bosco intricato dove trovano nutrimento le radici culturali dell'autore; è un viaggio, una sorta di dialogo dello scrittore con sé stesso. La materia è abitata da personaggi che riaffiorano dalla memoria dell'autore e si trasformano in soluzioni filosofiche, in una proiezione talvolta distopica della realtà. Sono figure in cui è racchiusa la magica possibilità di trasformarsi, di uscire dai sentieri quotidiani per incontrare l'autore che ne sviluppa le storie a partire da sé stesso. Qui non troverete assolutamente nulla legato al caso, ma soltanto ciò che di più importante ogni essere umano dovrebbe praticare: l'esercizio del dubbio; un lavoro originale che fa spaziare il lettore verso orizzonti inconsueti. Una materia che ci fa credere in strane coincidenze, in ritorni insperati, in inverosimili storie. Il libro trae spunto inoltre, dalla curiosità dell'autore nei riguardi della vita e nei suoi caledeoscopici aspetti e nella cultura classica, letteraria e filosofica, cui rimane assai fedele. La materia breve, si fa anche qua e là magmatica; si tratta di un viaggio nel tempo, nello spazio e in angoli reconditi della memoria e dei sentimenti.