I racconti hanno come filo conduttore la voce di un mago elfo, immortale, il cui nome viene sussurrato piano: Christoph, l'Oscuro. Non ha un bel carattere, è irriverente, vanitoso, non è malvagio né buono. Keeanow è un piccolo demone di dieci anni. Christoph lo invita a osservare il cielo dalla sommità di una collina. Il mago promette di raccontargli una storia per ogni stella cadente che il bambino riesce a individuare. Keeanow conosce l'indole del maestro e comprende che quello che intende impartirgli è un insegnamento. I racconti lo conducono in altri luoghi, altri tempi, e con il trascorrere delle ore il piccolo demone inizia a delineare una trama nella tela intessuta dal mago. Riflette sulla sua diversità e comprende che la paura dell'altro può generare incomprensione.