Se ai confini della realtà vi fossero cartelli o dogane a separare il mondo effettivo da quello fantastico, si potrebbero evitare non poche diatribe. La vita del resto ci presenta, di tanto in tanto, esperienze che oserei dire folli e che mettono a dura prova l'integrità mentale anche delle persone più sagge e posate. Ritengo pertanto che sia superfluo, in questa sede, sostenere un'arringa a supporto della mia sanità psichica. Non sono pazzo, né mai lo sono stato. Soltanto fui l'involontario protagonista di una bizzarra vicenda nella quale il limite tra veglia e sogno, tra certezza e illusione, era tracciato da un filo sottile di pensieri, paure e speranze. Un filo tanto esile da risultare quasi invisibile. Come un pipistrello nella notte. O un coniglio bianco che spulezza nella neve, che adesso, come allora, cade fitta. Una neve così intensa che i fiocchi sembravano immobili alla luce dei lampioni.