La pacifica convivenza tra uomini e orchi è venuta meno, inutile qualsiasi tentativo di mediazione. Gösta, Re di Grande Settentrione, è costretto perciò a guidare la temibile compagnia dell'Aquila Rossa contro i nemici. Dopo nove anni di guerra sanguinosa, dai risultati incerti, il sovrano riesce a catturare il serpente-drago Urian e a scagliarlo contro gli orchi ponendo in tal modo fine al conflitto. Non volendo disfarsi della creatura, la confina tramite un sortilegio sull'Altopiano, lasciando di fatto alla sua mercè gli abitanti della regione. Mentre il Re Gösta si interroga sulle azioni compiute e sui sentimenti che lo animano a guerra conclusa, dubitando, per la prima volta, della direzione che da molto tempo, ormai, ha dato alla sua esistenza, il destino di un altro uomo si intreccia al suo: è quello di Martin, alla disperata ricerca della piccola Eli, sua figlia, sparita durante l'incendio della capitale di Grande Settentrione. Attorno a loro si muovono altri personaggi: Sigurd, un vecchio viandante che sta andando a morire in un luogo dove le anime vivono una sorta di Paradiso in terra; Eveldon, il falconiere venuto da Sorgere del Sole per dare la caccia a Urian; Ramwal, un giovane guerriero che con i suoi pochi seguaci si oppone al Re. Insieme, si imbattono nella violenza delle genti dell'Altopiano, la cui mente è avvelenata da Urian, nella crudeltà di sacrifici rituali, nelle insidie di castelli abbandonati e boschi solitari, nei pericoli provenienti dal serpente-drago e dal Re. Ambientato in un mondo immaginario di matrice nordica, sullo sfondo della storia si combinano temi fantastici ed elementi di ispirazione cavalleresca.