Nell'anno 2013, in un mondo dominato dal Consiglio dei Magnati dell'Industria, scoppia un'epidemia che in breve tempo cancella l'intera razza umana. Sessant'anni dopo (2073), nello scenario post-apocalittico di una California ripiombata nell'età della pietra, un vecchio, tra i pochissimi superstiti, racconta a un pugno di ragazzi selvaggi (i nipoti degli altri scampati) come la civiltà sia andata in fumo allorché l'umanità, con il pretesto del morbo inarrestabile, si è affrettata a riportarsi con perversa frenesia a stadi inimmaginabili di crudeltà e barbarie. "La peste scarlatta" è uno dei grandi testi visionari di Jack London, che qui anticipa temi destinati ad avere larga diffusione nei decenni successivi e, oggi, quanto mai attuali. L'opera viene qui proposta nella traduzione di Dienne Carter e Gian Dàuli del 1928 per consentire ai lettori di immedesimarsi adeguatamente nel contesto, anche linguistico, dell'epoca.