Cosa sarebbe stata Roma se Giulio Cesare avesse messo il suo genio al servizio della tecnologia anziché della guerra? 44 avanti Cristo. Roma è la capitale del mondo civilizzato, la sua egemonia si estende dall'Oceano all'Asia, dalle Gallie all'Egitto. Non c'è esercito in grado di opporsi alla forza delle legioni romane e dei loro fucili... Bighe a motore sfrecciano per le strade, treni a vapore collegano le più remote province alla Città Eterna. L'artefice di queste è Caio Giulio Cesare, geniale scienziato che, abbandonata la carriera militare, ha dedicato il suo ingegno alla scienza. Ma lontano, oltre i confini dello spazio, una Razza antica scruta la Terra con muta ostilità ed invidia, scruta Roma e le sue conquiste. Dal loro mondo spoglio e arido esseri alieni osservano, con immoto odio, chi ha ciò che non possono più avere... Vedono gli uomini crescere e moltiplicarsi, domare gli animali e coltivare la terra... E poi estrarre il carbone, solcare i mari con navi a motore e la terra con veicoli meccanici. E prendono una decisione: occorre fermare i terrestri prima che diventino troppo pericolosi. Occorre distruggere Roma.