Il titolo di questa antologia di racconti è un omaggio all'autore statunitense di Sci-Fi cui abbiamo dedicato il concorso. È tratto da uno dei suoi più celebri brevi, anzi brevissimi, scritti - diremmo meglio, un apologo - che ne hanno così intimamente connotato la produzione letteraria, frammenti folgoranti che sono la sua autentica impronta biometrica. Il testo da cui è tratto ha un'eco chestertoniana obbligando il lettore a una torsione dello sguardo e dell'anima così che questi possa "vedere" per la prima volta il miracolo del Cosmo e dell'Uomo che vi sta dentro; cercare un varco nell'infinita vastità del Creato attraverso quello "sguardo cosmico" per provare a scegliersi e attribuirsi un posto, ciascuno il proprio, in un afflato comune che diventa "autocoscienza del cosmo". Una riproduzione in scala cristallizzata nel proprio frame, un unicum individuale che è parte di questo straordinario insieme di 40 racconti che costituiscono i due volumi antologici(qui il secondo), è ciò che ciascuno degli autori ha provato a "vedere" attraverso il proprio scritto, o più probabilmente "ha visto", al di là del Tempo e dello Spazio, più della Macchina, oltre l'Uomo, con l'Uomo e per l'Uomo