Numerosi studi hanno confutato il pregiudizio che tutte le donne vivano un comune "stato di gravidanza", cioè che reagiscano alla stessa maniera a questo evento, manifestando gli stessi desideri, paure e sensazioni; la gravidanza è invece un evento personale, soggettivo in quanto è fortemente influenzato dalla situazione psicologica di chi la vive, infatti non è la condizione della gravidanza in se stessa che induce degli effetti mentali nella donna, ma solo la consapevolezza di essere incinta alla quale la donna reagisce in modi del tutto differenti. L'atteggiamento della donna nei confronti della gravidanza è sempre ambivalente: può accoglierla con gioia e insieme temerla, apparire felice e in cuor suo odiarla, sconvolta da fantasie inconsce che hanno radici nelle lontane esperienze infantili; la gravidanza quindi rappresenta sempre un turbamento e se si tratta della prima segna una tappa importantissima nella vita della donna e, nel medesimo tempo, per colei che l'ha accettata con gioia è un'esperienza felice e ottimistica nei riguardi del futuro; per molte donne che l'hanno desiderata e vissuta positivamente costituisce un periodo di benessere e di appagamento, che deriva dalla certezza di aver finalmente conseguito la propria realizzazione, e il sentimento di inferiorità che le portava ad auto-criticarsi viene tacitato per sempre.