La società attuale impone un'immagine della felicità cui tutti dovrebbero adeguasii, ma viene da chiedersi perché impedisce di essere depressi? Una delusione amorosa, un licenziamento, un lutto necessitano di una terapia? Come si può distinguere il sentirsi depressi dalla depressione in quanto malattia? A queste e a molte altre domande tentano di rispondere i due autori i quali auspicano il "risveglio di sé" in cui ci si concede il diritto di sentirsi depressi. Ciò non conduce necessariamente alla depressione, ma piuttosto alla scoperta della gioia di essere se stessi con difetti e ferite, in vista di giorni migliori.