La speranza è una modalità specifica della semiosi umana in quanto capacità di metasemiosi (Thomas A. Sebeok), di impiego dei segni sui segni, e quindi anche capacità di riflessione, come tale collegata con il senso del tempo, della diacronia e caratterizzata dalla possibilità della progettazione, dell'innovazione, dal "gioco del fantasticare" (Charles S. Peirce) ma, come tale, caratterizzata anche dalla coscienza dell'insecuritas (Giuseppe Semerari) nei confronti della natura, degli altri e anche di se stessi, del proprio corpo. La speranza, collegata con l'insecuritas, è un segno umano, troppo umano. Esso è il segno della possibilità perlomeno di immaginare, e anche di voler realizzare il proprio bene, e sicuramente sta alla base dell'invenzione e dell'esercizio di "tecniche di rassicuramento" (scienza, politica, religione ecc.), su cui la metodica filosofica (Ferruccio Rossi-Landi), inseparabilmente dalla scienza dei segni, cioè la semiotica - specificamente orientata in questo caso come semioetica -, si propone di riflettere recuperandone il senso, proprio nel segno della speranza. Sono queste le tematiche e le prospettive che qui ci si propone di considerare.