Tra il 1876 e lo scoppio della Prima guerra mondiale nelle regioni centro meridionali del Brasile, in particolare a San Paolo e nel Rio Grande do Sul, si stanziarono più di un milione di italiani, quasi metà dei quali di origine veneta. Quell'esodo torna ad essere proprio in Veneto oggetto rinnovato di interrogativi e di riflessioni in un momento delicato e a tratti drammatico nel quale, com'è noto, le migrazioni internazionali hanno acquisito caratteri di "eccezionale ordinarietà", con un carico di problemi che interessano e interpellano, ogni giorno di più, non solo gli Stati, ma anche le comunità locali e i singoli cittadini.