Nel biennio 2021-2022, l'Italia è ripartita più velocemente dell'Europa e il Mezzogiorno ha agganciato la ripresa. È stato determinante il ruolo delle politiche dal tenore straordinariamente espansivo, ma molto debole il contributo dell'industria alla crescita del Sud. Il quadro macroeconomico corrente è complicato dall'impatto dell'inflazione su salari e consumi, dall'intonazione restrittiva della politica monetaria, dagli spazi di bilancio pubblico sempre più ristretti, dai ritardi e dai limiti di impostazione del PNRR italiano. La riduzione delle disuguaglianze è, insieme, questione di equità e leva della crescita. La necessità di scongiurare i rischi di ampliamento delle disuguaglianze tra individui, imprese e territori convive con l'esigenza di cogliere le opportunità trasformative delle transizioni gemelle, dando priorità agli interventi per la coesione sociale, al rafforzamento dell'apparato produttivo, all'accelerazione degli investimenti. Finalità che richiedono un forte coordinamento centrale delle politiche ordinarie e di coesione europea e nazionale. Un'impostazione incompatibile con un'autonomia differenziata che indebolisce l'azione redistributiva dello Stato e frammenta le politiche di sviluppo. Con il Rapporto di quest'anno, la SVIMEZ ritorna sul tema dei divari di cittadinanza Nord/Sud in ambiti chiave quali istruzione, mobilità e sanità. Lo fa aggiornando le proprie analisi alla luce delle novità intervenute nelle politiche pubbliche, con particolare riferimento alle opportunità offerte dal PNRR. I divari di genere e generazionali vengono discussi in una prospettiva europea, per la loro natura di questioni nazionali che al Sud trovano manifestazioni più intense. Come il «gelo» demografico, che investe l'intero Paese, ma che nel Mezzogiorno si somma alle migrazioni delle giovani generazioni. Il Rapporto dedica attenzione alle nuove opportunità del Mezzogiorno nella riconfigurazione delle catene globali del valore, per le specializzazioni già presenti e per il suo potenziale attrattivo nei settori a elevata tecnologia legati alle transizioni digitale ed energetica. Opportunità da cogliere con politiche industriali attive per l'integrazione del Mezzogiorno nelle filiere strategiche nazionali ed europee.