Il concetto di progresso è oggi bisognoso di un radicale ripensamento. Nessun orientamento teleologico a priori, nessuno scontato guadagno morale, necessità di distinguere il progresso scientifico in sé. Da ciò scaturisce un progressismo riveduto e corretto, radicalmente non ideologico e che si potrebbe definire a buon diritto critico: un atteggiamento politico che consiste fondamentalmente nella capacità di guardare in modo non sfavorevole e non timoroso al cambiamento, il quale, però, non è ritenuto un valore in sé; un atteggiamento che per queste ragioni è essenzialmente riformistico piuttosto che massimalista o rivoluzionario; un atteggiamento che non ha remore nel conservare e tramandare tutto ciò che del passato è prezioso e decisivo per costruire il futuro.