La filosofia può pensare l'esilio? Qual è il compito di una riflessione che sappia dare voce a chi, in quanto esule, richiede di essere ospitato e riconosciuto in una casa che non è la propria? Questi interrogativi animano il presente volume, che esamina il plesso ebraismo-esilio e convoca autori e autrici che si sono confrontati con tale condizione. La vicenda del popolo ebraico è costellata di storie individuali che consentono di riflettere sulla verità dell'erranza. Si è qui cercato di mettere a tema un pensiero mai esausto, che esige un'intelligenza capace di accogliere, in ogni istante, il ritmo incalzante dell'esodo e della diaspora, anziché cristallizzarne il dinamismo nel fotogramma di un attimo ormai perduto. Si tratta di lasciar germogliare un'interrogazione capace di rapportarsi alla realtà. I protagonisti del volume hanno scelto di abitare un luogo dello spirito che non concede requie; così, ascoltando le parole di coloro che si sono fatti carico del pensiero in esilio, si è tentato di mostrare come solo una riflessione in movimento, chiamata a uscire dalla propria dimora per intraprendere i percorsi più difficili, sia in grado di fiorire nel deserto.