In tutte le stagioni, si sa che da qualche parte a Trieste e sul Carso c'è una osmiza aperta, dove si può andare a bere un bicchiere e fare due chiacchiere, passare una serata in compagnia, "mangiar fuori" con la famiglia spendendo pochi soldi. C'è chi parte sapendo già dove andare e chi segue le frasche, chi ha i suoi luoghi di culto e chi preferisce scoprire posti nuovi. No, non si tratta di osterie o di ristorantini in campagna. Si tratta delle case dei viticoltori che, una o più volte all'anno, per una settimana o due, mettono giù in cortile tavoli e sedie, appendono la frasca davanti al portale e accolgono gli avventori con il loro vino, i loro salumi, le uova sode. In questo libro sono presenti 104 osmize, cioè tutte quelle aperte tra l'estate del 2012 e quella del 2013. Sotto la neve, durante la vendemmia o nel luglio afoso, Betta e Sandra hanno trovato sempre un luogo confortevole che le accoglieva, davanti al caminetto acceso o sotto un pergolato verdeggiante. E hanno cercato di ricambiare l'accoglienza raccontando le storie di questi posti speciali, scoprendo ogni volta, in ciascuna qualcosa di nuovo.