Nella sovversione di un sapere acquisito, pacifici sinonimi si scoprono irriducibili nemici: glorioso il crimine si staglia su pallidi delitti; la fede travolge ogni sterile fedeltà; la generosità non s'acquieta nel comodo altruismo né il desiderio, sempre d'altro, di divenire, si riduce alla sanguinaria voglia. Io non riesce a blindarsi in sé, né il dolore a rattrappirsi nella sofferenza o l'etica nell'etichetta: nell'attenzione si tempra l'esistenza. D'altro canto irriducibili nemici si risvegliano complici: l'agio annaspa nel disagio; il vizio pare una virtù esagerata; la potenza si sposa all'impotenza e il realismo alla frivolezza; corrotti e corretti, ingannati e ingannatori intrecciano indiavolate quadriglie.