Il lavoro educativo è stato e continua a essere attraversato da trasformazioni economiche, sociali e culturali che influiscono sulle finalità e sugli obiettivi, sui metodi di intervento, sui destinatari e sul suo stesso senso. Quello che emerge è uno scenario tanto immobile quanto in perenne movimento, nel quale le tradizioni educative democratiche confliggono con neoliberismi di vecchio e nuovo conio. Nel libro, l'attenzione è rivolta, in particolare, alle conseguenze dell'aumento delle disuguaglianze in una società multi/interculturale, all'intreccio tra i vincoli dei "destini" sociali individuali e collettivi e le promesse di autogoverno della propria esistenza, ai nessi fra i saperi pedagogici formali e informali, accademici e "ingenui". E a come tutto ciò si rapporta con la possibilità di un pensiero critico che disveli l'esistente, prospettando un lavoro educativo che contribuisca a evitarne l'adattamento rassegnato o convinto. Il volume è pensato per coloro che sono impegnati, a diverso titolo, nell'attività educativa e nella formazione ad essa.