"Senza ascoltarsi, ascoltare, essere ascoltati sarebbe possibile per l'uomo crescere e perfezionarsi? Con il muovere da tale interrogativo, in questo volume l'Autrice segnala l'urgenza di una riscoperta pedagogica della parola ascoltante, spesso sottostimata nel suo essere elemento primario del processo comunicativo. Oggigiorno occorre promuovere e coltivare la disponibilità all'ascolto, incentivando un agire paideutico competente e qualificato. L'educazione all'ascolto della parola e delle emozioni è un iter formativo fecondo, da concretare nei vari contesti educativi, per favorire una salda identità comunicativo-relazionale. Nell'incontro in-tersoggettivo autentico il logos ascoltante si fa corpo vivente, suono e voce e la persona consegue la capacità di costruire e svelare mondi, situandosi al centro dell'esperienza comunicativa. Non va sottostimata allora la grammatica dell'incontro, che vibra nell'ascolto ermeneutico ed empatico da rivolgere a sé e all'altro da sé, quale prezioso dono oblativo."