«È per me un piacere poter fare a mia volta da mediatore tra lei e il pubblico, introducendo il suo libro ai lettori moralmente e politicamente interessati. Ha un argomento nefando, questo libro: parla con grande padronanza e cognizione di causa dell'educazione nella Germania nazista, di ciò che il nazionalsocialismo intende con il termine educazione. Ma, stranamente, è il contrario di una lettura sgradevole. L'eleganza del suo corruccio e della sua afflizione, il suo intelligente senso del comico, la benevola presa in giro con i quali ammanta la sua riprovazione sono fatti apposta per dissolvere il nostro raccapriccio in allegria. Attraverso se stesso, attraverso il fascino del suo linguaggio e la limpidezza della sua critica con i quali avviluppa l'incresciosa parte documentaria, all'indegno aspetto negativo, falso e malefico oppone a conforto ciò che è positivo e giusto, la ragione, la bontà e l'umanità». (dall'Introduzione di Thomas Mann).