Il libro fonda la sua narrazione ispirandosi alla teoria del costruttivismo secondo la quale la realtà non può essere come un qualcosa di oggettivo, indipendente dal soggetto che la sperimenta, perché è il soggetto stesso che crea, costruisce, inventa. Nell'attività entrano in gioco il proprio modo di essere e la prospettiva che si assume. Non si è soltanto capaci di classificare, organizzare le informazioni, ma anche capaci di anticipare e di dare conclusioni attive. Come sosteneva Jerome Bruner l'educazione è l'esercizio dell'uso degli strumenti personali, per costruire la realtà, non solo per diventare resilienti, ma per cambiarla. Il libro è ricco di pratiche educative secondo l'ispirazione freinetiana.