Attraverso il sobrio richiamo esistenziale a una particolare "esperienza sfavorevole d'infanzia", ai suoi effetti, lumeggiati, comunque, da altre corroboranti esperienze collaterali, si fa largo, nel libro, un monito per il mondo degli adulti e i loro atteggiamenti adultisti. La piccola EMP (sono le iniziali del suo nome di battesimo), mentre oggi si avvia all'adolescenza, vi appare come una bambina dotata, in possesso di tratti identitari ben delineati e delle risorse valide a fare, nella quotidianità, di necessità virtù. Tra ricerca del senso della famiglia, inveramento dei legami interpersonali, scuola ed extrascuola, pensiero e affettività, amore della vita, sport e resilienza, la sua vicenda scorre tortuosa, a volte turbinosa, ma anche simbolica ed esemplare, a partire dal brumoso prologo per arrivare a un aurorale epilogo. Esso rappresenta, non solo per EMP, un nuovo inizio, dove conciliazione, riscatto, apertura verso l'inedito, vengono "giocati", finalmente, attorno alle qualità vivide di una bimba consapevole, benché di minore età.