Sul moderno si stanno rivedendo oggi molti canoni ermeneutici, compreso quel fenomeno politico-culturale assai complesso che è andato sotto i nomi di Controriforma o Riforma cattolica, a seconda della confessione storiografica da cui si guardava. I lavori di John O'Malley e di altri storici d'Oltreoceano hanno poi fatto luce sulle insufficienze di tali etichette per cogliere appieno il transito della Chiesa nella modernità. In quel transito, hanno giocato un ruolo preminente i gesuiti e la loro possente organizzazione culturale: viva per la Compagnia, ma anche modello di istruzione e di politica educativa per gli Stati e i loro Studi. Perciò si sono qui delineati i contorni politici, teologici e pedagogici di figure di primo piano del vasto orizzonte gesuita. Acosta è stato il grande maestro degli indios peruviani; Favre il primo tra i compagni di Ignazio a interpretare pedagogicamente i suoi Esercizi spirituali; Mariana il grande e controverso educatore di re, ma anche il teorizzatore "comunitario" della sua soppressione quando tiranno.