Cos'è la pedagogia, e a cosa serve? Qual è la definizione pragmatica di un pedagogista, e cosa dovrebbe muovere il suo agire? In che rapporto sta la pedagogia con tutte le altre discipline limitrofe? Qual è la sua peculiarità? Dopo oltre vent'anni della mia vita spesi a fare il pedagogista, ho sentito il bisogno di mettere per iscritto la mia visione della pedagogia. Inizialmente pensavo di scrivere poche righe, ma poi mi sono ritrovato tra le mani un testo completo, una mia proposta organica di un nuovo paradigma pedagogico. Per una pedagogia fenomenologica interrelazionale. Questo libercolo è il mio modo del tutto soggettivo di intendere la pedagogia, e come tale è sicuramente sbagliato. Ma il mio intento non è quello di convincere il lettore della bontà delle mie tesi, quanto piuttosto provare ad innescare un dialogo critico. Per tale motivo ogni capitolo è accompagnato dall'analisi di alcuni colleghi provenienti dal mondo universitario, cooperativistico, libero professionale, verso cui nutro una profonda stima professionale. La realtà sociale e professionale ha condotto la pedagogia italiana di fronte a un bivio: o rinnovarsi ripensando profondamente le proprie radici fondanti, nell'intento di svolgere ancora un ruolo sociale per il futuro, o il ripiegarsi su se stessa fino a diventare l'inutile copia di altre discipline. E questo momento, secondo me, è giunto. Se non ora, quando?