Nel testo, come in una parabola, viene descritto il percorso di un bambino per raggiungere la vetta della montagna della matematica. Il segreto per riuscire in questa impresa, come un paradosso, sarà quello di non pensare ai numeri scritti, cioè alle cifre, ma alle immagini delle quantità. Al contrario, la didattica attuale sviluppa una ossessione per le cifre e per il "tempio freddo della disciplina". Il tempio vero è dentro di noi e il senso della matematica non si impara a scuola ma è in tutte le nostre azioni, da quando siamo nati.