Perché c'è ancora bisogno di associazionismo sportivo? Perché si insiste con l'educare attraverso lo sport? Perché l'attività fisica non basta? Perché la cultura digitale non può essere messa tra parentesi? Perché evolve la percezione e la cultura del corpo? Queste e altre riflessioni sono il tentativo di mettere in connessione sport, promozione sociale, educazione e giovani, come elementi indispensabili di evoluzione e preziosi punti di riferimento per le politiche di qualsiasi tipo, considerando le potenzialità dell'esperienza sportiva come opportunità di risposta e sede di resilienza rispetto alle fratture dei tempi attuali. Siamo usciti dalla voragine pandemica con ferite nell'anima e nel corpo difficili da curare, soprattutto per i più giovani, ma la presenza del Centro Sportivo Italiano ha rappresentato occasioni di incontro, di relazione, di gioco: ha dimostrato di essere capace di mettersi al servizio dei più deboli e dei più fragili per offrire occasioni di sport inclusivi, aperti a tutti, a chi presenta maggiori limiti e a chi vive in una immaginaria "normalità" che altro non è se non il valore intramontabile dello sport per tutti.