La storia del radicarsi del paradigma pedagogico dell'esclusione in Occidente è in larga misura da farsi. Così anche il divenire di quello dell'inclusione, che non è integrazione e adattamento, ma coscienza della costitutiva eterogeneità degli esseri umani in pari dignità. Tutto ciò è ancora da comprendere, nelle maglie di una società che non smette di creare, come ricordava Maria Montessori nelle sue conferenze sull'educazione alla pace, la giustificazione della supremazia e le proposte pedagogiche che l'avvalorano. Ricercatori appartenenti a differenti ambiti disciplinari si sono confrontati con una questione cruciale per l'analisi pedagogica in ottica diacronica: le modalità tramite cui, nel corso dei secoli, si sono esplicate le forme dell'esclusione e dell'inclusione che hanno strutturato, e strutturano, i processi formativi e i percorsi identitari, tra aspetti formali, non formali e informali, tra riflessioni ed esperienze, tra proposte e realizzazioni, tra filosofia e storia dell'educazione. Contributi di: Rita Casale, Monica Ferrari, Giuditta Matucci, Matteo Morandi, Maurizio Piseri, Serge Tomamichel, Yves Verneuil, Davide Zoletto.