"Un mondo civile si riconosce dagli spazi di gioco, ma non solo da quelli previsti come tali, bensì da quelli che si lasciano abitare della logica anarchica del gioco. E in questi spazi devono incontrarsi, gruppi misti, gruppi di genere, gruppi di culture diverse. Occorre allora tornare a giocare e a lottare per il diritto al gioco. E la seconda attività non è possibile senza la prima. Questo libro parla del gioco; ma soprattutto ci fa giocare. Non è poco, per un libro. Forse perché non è un libro, ma un gioco. Ovvero qualcosa di molto molto più serio." (Dalla prefazione di Raffaele Mantegazza)