"La domanda da porsi nella progettazione è non tanto quali funzioni siano abilitanti nel soggetto e quali siano i deficit funzionali, ma quanto sia necessario e possibile intervenire sul sistema spaziale, relazionale, strutturale del contesto per favorire la piena partecipazione e inclusione della persona disabile. In questo senso il cambiamento culturale che si impone è quello di non considerare più la persona disabile come oggetto di sostegno di tipo prestazionale legato ai deficit, ma come soggetto di diritti". (Simonetta Botti)