Cosa accade oggi, a scuola, nell'ora di italiano? In che modo è agito nelle nostre classi troppo affollate uno spazio linguistico e letterario sempre più marginalizzato da una diversa educazione all'immaginario che preme con le sue istanze culturali e ideologiche? Quali percorsi, quali scelte, quali pratiche didattiche possono indicarci una direzione per riconquistare ai testi letterari e alla parola scritta, per i nostri studenti, un possibile orizzonte di senso? Al cospetto di una disciplina che è diventata, per disordinata giustapposizione, una somma di attività irrelate - l'ora di antologia, l'ora di grammatica, l'ora di scrittura, l'ora di lettura, fino all'ora di addestramento ai test Invalsi (sic!) - in cui sono perlopiù i libri di testo a declinare le modalità di accesso al sapere, come reagire alla progressiva inconsistenza di un insegnamento dell'italiano tanto frammentato nei contenuti e nel metodo? Una riflessione sulla didattica, sul rapporto tra lingua e letteratura alla luce della contemporanea teoria della mente. Se ancora esiste un'ora di italiano a scuola, questo libro vuole ridare la giusta dignità ai contenuti e al metodo dell'insegnamento, con uno sguardo al passato rivolgendosi soprattutto alle nuove generazioni di insegnanti.