Una lunga tradizione della scienza giuridica e della giurisprudenza europea pone i pubblici poteri (Stato e Amministrazioni) al centro dell'ordinamento bancario e della regolazione delle crisi. Questo libro sfida una simile visione e argomenta come un ruolo fondamentale sia da riconoscere piuttosto agli interessi pubblici, i quali funzionalizzano detti poteri e li portano ad assicurare la massimizzazione di determinati valori (stabilità finanziaria, risparmio, concorrenza, risorse erariali) nell'arena economica del mercato bancario. L'inedita prospettiva adottata dall'autore contribuisce così a stabilire un profondo legame tra interessi pubblici e pubblici poteri, in vista di riconsiderare Stato e Amministrazioni come forze funzionali alla protezione dei valori di cui gli interessi pubblici sono espressione nel sistema giuridico. È sul terreno di questo legame che pone le radici più profonde la teoria giuridica dell'influenza normativa degli interessi pubblici. Intesi come forze immanenti all'ordine legale della società, gli interessi pubblici influiscono costantemente sul diritto positivo e mobilitano le norme giuridiche dell'ordinamento bancario per conformare regole, organizzazioni e funzioni dei pubblici poteri, al fine di adeguarle e renderle compatibili con la tutela dei diritti individuali e collettivi. L'inesauribile influenza normativa degli interessi pubblici agisce sul campo delle sfere soggettive che riaffiorano così in una dimensione autonoma quale conseguenza di una radicale destrutturazione dell'interesse attribuito al soggetto pubblico, ricostituendosi nella dimensione dell'interesse individuale. È alla luce di questa relazione di reciprocità tra dominio pubblico-collettivo e dominio individuale-privato che la dicotomia tra interesse pubblico e interesse privato vacilla e finisce per attenuarsi, mentre si avvia un processo di ibridazione e fertilizzazione delle due sfere dell'interesse, solo apparentemente eterogenee.