La crescita economica è il colpevole e il capitalismo è il mandante. Sono loro i responsabili a cui attribuiamo da sempre le principali crisi ambientali e sociali che stiamo vivendo. Per salvare l'ambiente dovremmo dunque far rallentare l'economia mondiale? Farlo ci aiuterebbe a liberarci dall'ossessione per una ricchezza materiale a vantaggio solo di pochi? Alessio Terzi affronta questi punti guidando il lettore in un viaggio alle origini socioeconomiche, evolutive e culturali della nostra necessità di crescere, rivelando un punto di vista inaspettato. Un percorso attraverso i secoli e le diverse civiltà per dimostrare come la crescita economica sia sempre stata strettamente connessa con il desiderio umano di felicità, benessere e autodeterminazione. E come potrebbe ora trasformarsi in uno strumento utile per evitare la catastrofe climatica. Oggi la crescita contribuisce alla stabilità della democrazia liberale, alla conduzione pacifica delle relazioni internazionali e al modo stesso in cui la nostra società è organizzata attraverso il capitalismo. Secondo Terzi, abbandonare la crescita non solo sarebbe impraticabile, ma seminerebbe il caos, alimentando conflitti all'interno e tra le società. Il cambiamento climatico è un tema troppo importante per farci accecare dall'ideologia. Questo libro considera attentamente i punti sollevati da coloro che criticano il capitalismo e il suo rapporto con la natura, individuando nella cosiddetta crescita verde una nuova strategia da seguire per superare la crisi. Un libro destinato a far discutere, che mette in dubbio alcuni pilastri della critica ambientale al capitalismo. Prefazione di Enrico Giovannini.